La bellezza è un frutto da cercare con pazienza

di Saverio D’Eredità

Se vi dovesse venire la bizzarra idea di fare una via sul Planja, in Slovenia, nascosta dentro il vallone della Mlinarica (per tutto il resto cercate su Google, Wikipedia, Summit Post o – come si faceva una volta – aprite una cartina), dovrete parcheggiare al 38° tornante della strada di Passo Vrsic. Se ci farete caso, sul muro del rudere che sta proprio sul tornante, noterete una scritta in inglese che dice più o meno così: “Caro straniero, vai ora a scoprire il più grande tesoro sloveno. Dimentica tempo+doveri. Segui la strada proibita nella foresta, vai e prendi la strada verso l’alto.Credi in te stesso e infrangi i tuoi limiti. É magico. Prendi il mio amore e combatti i confini” Continua a leggere

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Cogliere l’attimo – Fugaci apparizioni invernali sulle pareti del Canin

di Saverio D’Eredità

Brutte, sporche e cattive. Così potremmo definire le tozze e sgraziate pareti del Canin. Questa montagna che domina la scena dell’orizzonte friulano è veramente un massiccio dalle molte forme e dalle molte facce, che sfugge ad ogni catalogazione. Una montagna “trasformista”, che riesce ad emanare sempre un certo fascino, un’attrazione inspiegabile e – confessiamolo – un po’torbida. Perché tutto si può dire tranne che queste pareti che orlano i desolati quanto misteriosi altipiani carsici, siano propriamente “belle”. Dalla loro non hanno praticamente niente. Né l’estetica, essendo più simili a dei muretti a secco, per giunta bassi, né la qualità della roccia che dire scadente è praticamente farle un complimento, né in realtà la storia. Qui l’alpinismo è passato un momento ed è andato via presto. Poche tracce, preistoriche ormai, su qualche colatoio appena accennato o spigoli che meglio perderli che trovarli. Continua a leggere

La biblioteca di Alessandria

“Secondo me ci siamo troppo imborghesiti
Abbiamo perso il desiderio
Di sporcarci un po’ i vestiti”

Brunori Sas – “Secondo me”

di Saverio D’Eredità

Se provate a cercare “Comici Vano Nero” su Google vi viene fuori poco o niente.
Per affinare la ricerca potete provare varie opzioni, ad esempio scambiando l’ordine delle parole o aggiungendo a seconda Vano+Riofreddo e togliendo Comici (visto che di vie Comici su quella montagna ce ne sono due). Tutto quello che troverete è la scansione di “Google Books” della Buscaini, note biografiche su Comici stesso e una discussione su un noto Forum che è molto rappresentativa dei nostri tempi: si discute tanto ma sul niente, ovvero senza sapere esattamente di cosa si stia parlando.

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Il diedro fossile e un dizionario di geologia

di Saverio D’Eredità

Arrampichiamo nel solco di un diedro fossile, le cui pareti sono plasmate da milioni di esseri viventi che popolarono il mare del Devonico.
Arrampichiamo il tempo profondo, dal passato remoto ad un presente intangibile. Ascoltiamo con le mani questa lingua antica, fatta di miriadi di gusci, conchiglie, alghe calcificate.
Mi pare di vederli lavorare, pazientemente e per migliaia, milioni di anni, scalpellare questa gigantesca scogliera come scultori certosini in quei mari caldi.
Arrampichiamo il diedro fossile e il suo tempo materializzato. Continua a leggere

In contemplazione del Mistero

di Nicola Narduzzi

“Sono parte di tutto ciò che ho incontrato;
eppure ancora tutta l’esperienza è un arco attraverso cui
brilla quel mondo inesplorato i cui confini sbiadiscono
per sempre e per sempre quando mi muovo.”
(A. Tennyson, Ulysses)

Chiudo gli occhi. Penso a una parete, penso a quella parete: il mio frutto proibito. La sogno, come si sogna il sole nell’ora buia che precede l’alba. La desidero, sapendo che il desiderio non verrà appagato. L’ho anche sfiorata, conservando però sempre la consapevolezza che non sarei mai arrivato al suo cuore. Continua a leggere

“Amici per sempre” – nuova via sulla Nord della Cima Verde

di Saverio D’Eredità

Prendi l’auto e vai in una valle, una valle che conosci da sempre e di cui credi di sapere già tutto. Guarda in alto le pareti. Cosa ti viene in mente? Non pensarci, non serve. Lascia che te lo dicano loro. Soltanto guardale con occhi nuovi. Non cercare niente. Dimentica tutto, butta all’aria, libri, tracciati, riviste e consigli. Trova e basta. Il segreto è tutto lì. Lasciati stupire.

La Nord del Montasio sovrasta la Saisera con la sua architettura squadrata e severa. È forse la più cupa e incazzata nord di tutte le Giulie. Non c’è un solo metro di parete che conceda qualcosa all’occhio dei cacciatori di linee. Continua a leggere