Filastrocca di capodanno

di Carlo Piovan

Filastrocca di capodanno:
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

Gianni Rodari

Pochi giorni e puntualmente i numeri sul calendario ci ricorderanno di officiare il sacro rito del conto alla rovescia, dei buoni propositi e dei bilanci; ma noi ben sappiamo che i nostri pensieri saranno sempre li stessi… condizioni? temperatura? alta pressione? chiodatura? allenamento? rigelo ? Ma prima di sprecare troppe energie mentali per cercare la convergenza di molteplici variabili che non dipendono da noi, quest’anno mi sbilancio provando a dare un consiglio: impariamo a giocare con l’imprevisto e cerchiamo i percorsi nelle migliori condizioni senza non forzare quelli nelle peggiori. La condivisione delle informazioni è importante, tanto più in inverno, per aiutarci nella scelta degli itinerari senza paura di fare i pecoroni, perchè ben sappiamo che il fatto che sia passato qualcuno uno o due giorni prima di noi non ci autorizza a non valutare le condizioni del terreno, su cui ci muoviamo, nel momento della nostra salita.

Informazioni, web, Sigfrido e il Drago dell’avventura.

Povero drago, generalmente nelle saghe e nelle fiabe gioca il ruolo del maligno e finisce sempre male. R. Messner nel 1968 in un articolo intitolato “Direttissima oder Mord am unmöglichen” abbinò la figura del Drago a al concetto d’impossibile in alpinismo Il Drago è avvelenato, Siegfried è disoccupato… la mia preoccupazione è per il Drago morto… Deve
succedere qualcosa prima che l’Impossibile sia sepolto… Perciò salvate il Drago!…”. scriveva Messner, sostenendo la sua tesi che vedeva nella proliferazione del chiodo a pressione il mezzo per uccidere l’impossibile e l’incognita in alpinismo. Oggi c’è chi sostiene, che la medesima incognita insita nella natura dell’alpinismo, sia pressochè annichilita dal proliferare di relazioni, foto e informazioni sul web; in realtà l’impossibile che Messner voleva come concetto assoluto e che, forse, oggi può essere sempre superato con la techne, non è affatto morto nella nostra natura di uomini, ovvero essere fallibili.

La diffusione della coscienza della conoscienza per ridurre il rischio nelle salite alpinistiche, è il solo frutto di una maturazione generale che ha sfruttato la tecnologia a disposizione per una maggiore e consapevole (si spera) diffusione. L’incertezza, il fallimento e l’impossibile fanno parte della nostra natura di uomini per cui nessuna salita avrà mai la certezza della riuscita grazie a qualche informazione in più, casomai qualche certezza in più di tornare a casa con il sorriso.

Il Drago oggi non è più il mostro con cui si trova a lottare Sigfrido, ma piuttosto il simpatico Drago invisibile dalle ali rosa, che appare e scompare solamente ai nostri occhi ma mantenedo costante la sua presenza.

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Il nostro augurio per il 2017

Il 2017 è solo un numero, una convenzione che ci vorrebbe su una linea retta che tende a infinito, ma la vita vissuta è fatta di istanti nel presente.

Godete il più possibile,

Divertitevi più che potete,

Siate felici nel presente,

E auguriamoci tutti di arrivare novantenni  in stile Agostino Gazzera “Gustin” .

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“Gustin” sulle ripide cascate di ghiaccio della Val Varaita – archivio immagini Stuffilm Creativeyeci – fonte Torinoelealpi.it

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