Avventura sulle Alpi calcaree dell’est

Dietro le quinte della nuova guida Alpi Carniche Alpi Giulie

di Carlo Piovan

Alice: Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere!
Stregatto: Be’, tutto dipende da dove vuoi andare!
Alice: Oh veramente importa poco purché io riesca…
Stregatto: Be’, allora importa poco che strada prendi!
(Da Alice nel paese delle meraviglie)

Che significato assume, per te, la parola avventura?

Emiliano: è il sapore che si prova quando ci si mette in gioco sul serio. Il non sapere cosa c’è oltre il prossimo spigolo o sopra il camino di roccia marcia che pende sopra la tua testa. Sapere se si è sulla strada giusta, se si sarà capaci o no di salire o se fra pochi metri si arriverà al punto da cui cercare di tornare indietro in qualche modo. Tutto dipende dal rapporto fra le capacità di ognuno e l’ambiente in cui ci si trova. Per questo mi reputo fortunato: chi arrampica forte ha molto meno spazio di me per l’avventura !!

Saverio: è tutto ciò che ci permette di sfuggire all’omologazione. Non è per fare un discorso da alternativo, ma credo ce ne sia bisogno. Guardarsi attorno e capire come basti davvero poco per smarrire i riferimenti solidi che abbiamo attorno e che ci permettono una fruizione “tutto compreso” e invece ritrovare il gusto di trovare. Anche una scalata di modeste difficoltà lo consente. E su queste montagne sono forse proprio le salite “facili” quelle che riservano ancora maggiori soddisfazioni.

Carlo: è l’incertezza di non sapere se riuscirò ad arrivare in cima, se sono veramente preparato fisicamente e psicologicamente, se avrò realmente le capacità di arrampicare i tiri più difficili, se troverò il percorso giusto. Se c’è avventura non c’è certezza di arrivare e questo rende speciale l’alpinismo, sopratutto in queste montagne.

Decidere di venire ad arrampicare ad est, ci aveva messo a confronto con un mondo estraneo alle dinamiche che investivano le vicine Dolomiti . Qui le informazioni erano legate a guide spesso datate o limitate a raccolte di vie classiche in alcuni gruppi o sparse qua e la nelle rubriche delle nuove ascensioni di riviste pubblicate dal CAI, prive di un sistema di indice informatizzato, e la condivisione delle informazioni attraverso la rete non è mai stato punto forte degli arrampicatori locali.

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Creta Forata cooperativa del foro – foto arch. Zorzi

L’incertezza inziava già nel reperire informazioni aggiornate ed il più complete possibile, per valutare al meglio la preparazione ed i possibili rischi prima di affrontare l’ascensione; poi si trasferiva in parete dove ogni via percorsa rappresentava un duplice percorso di scoperta. La scoperta geografica del luogo e della parete e quella interiore fatta di gioia, paura, coraggio e alle volte nervi saldi.

La sintesi di questo percorso arrivava poi nello stendere la relazione dal ricostruire il percorso sulla foto, al trovare i termini giusti o la grafica corretta per trasmettere le informazioni utili ai ripetitori senza falsarle dalle emozioni personali e spiegando dove salire ma non come salire.

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Panettone del Pal Piccolo – schizzo

Probabilmente con i lavori editoriali fatti in precedenza ed in particolare con questo, abbiamo ridotto un po’ di incertezza sul reperimento di informazioni aggiornate, ma siamo sicuri che l’avventura non ne soffrirà in alcun modo, tante sono le variabili in gioco in un salita alpinistica. Altresì speriamo che questa guida rappresenti un invito, ed un suggerimento per farvi trascorrere “piccole e grandi ore alpine” scandite dal canto delle sirene dell’incertezza.

Buona avventura a tutti.

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