Lo spigolo del Cornetto

di Carlo Piovan ed Eugenio Cipriani

Il pilastro sud della cresta sud del Cornetto è percorso a sinistra dalla via “Soldà-Flashmann-Amstad del 1952 e, nel centro, dalla variante “Vezzaro-Fantuzzi” del 1967. La via qui descritta sale a destra di quest’ultima sfruttando una serie di strutture di ottima roccia ancora non utilizzate e tenendosi poi sul bordo destro del pilastro, proprio lungo l’estremo limite della parete, sul filo dell’aereo spigolo. Dalla cima del pilastro, poi, si ricollega alla “Soldà” e per essa raggiunge la vetta. La scalata è assai varia e si presenta, anche in virtù del notevole sviluppo (almeno in relazione alle altre vie del Sengio Alto) come una interessante alternativa alle altre due vie del pilastro. Inoltre è stata salita, e viene qui di seguito descritta, anche una variante sulla parete est del pilastro che si svolge lungo un’evidente serie di spaccature. E’ assai probabile che alcuni tratti di questi due itinerari siano stati, almeno parzialmente, già percorsi in precedenza. In questa sede si è voluto dare sia sul terreno che sulla carta una continuità all’insieme dei tiri di corda (e delle singole strutture su cui si sviluppano) ed il risultato è una via ben chiodata, aerea, elegante, continua e su ottima roccia.

In alternativa all’accesso descritto, si può accedere al sentiero d’arroccamento, percorrendo lo Spigolo Bellavista alla Torre Boffental, realizzando così una bella cavalcata area e panoramica, sul versane Sud-Ovest del Sengio Alto.

Monte Cornetto – 1899 metri (Prealpi Venete – Catena del Sengio Alto

– Super spigolo – 

Primi salitori: Eugenio Cipriani e Carlo Piovan nel novembre 2006 per l’integrale allo spigolo sud del pilastro sud (e variante per la parete est del pilastro sud).
Difficoltà: dal III al V .
Sviluppo: 180 metri fino alla cima del pilastro, 250 m. fino in vetta..
Materiale lasciato: fix di passaggio e qualche cordino. Ogni sosta, ad eccezione di S1 e 2,  è servita 2 fix + cordone o da un cordone in clessidra.
Materiale occorrente: 7/8 rinvii, cordini, dadi e friends piccoli e medi, una corda da 60 metri.

Accesso ed attacco
Da Malga Boffetal (1435 metri) si attraversa il prato in direzione del Cornetto (est) e si raggiunge in prossimità di alcuni grossi massi il sentiero 170 che con lieve pendenza sale sino ai 1585 metri di quota della selletta nord-ovest. Circa venti metri prima di raggiungere la selletta, però, in prossimità di una triforcazione si prende sulla destra, ben segnalato, il sentiero 176 (ex 46) per il passo degli Onàri, detto anche diramazione ovest del Sentiero d’arroccamento. Lo si segue sino ad oltrepassare tutte e 9 le gallerie. Circa duecento metri dopo l’ultima ed un centinaio di metri prima del Passo degli Onàri, sulla sinistra (salendo) del sentiero si nota un ometto ed una traccia ben marcata che porta sotto una parete rocciosa sulla quale si notano tre fix. L’attacco è situato al piede di questa parete (più avanti si arriverebbe al camino d’attacco della Soldà) un’evidente placca verticale (ore 0.40 circa dalla malga).

Discesa
Dalla cima si scende verso est (destra faccia a valle) lungo l’esposto sentiero della via normale che conduce ad un primo bivio: a sinistra si scende per il sentiero CAI n° 175 alla selletta nord-ovest (ore 0.45 circa) e quindi, piegando a sinistra (sud), dalla selletta nord-ovest per il 176 si torna a Malga Boffetal (ore 0.15). Volendo invece ripassare dall’attacco, dal primo bivio sotto la cima si lascia a sinistra il sentiero 175 e si scavalca a destra una crestina onde poi scendere, utilizzando alcune corde fisse) alla forcella del Cornetto dove si lascia alle nostre spalle il sentiero n° 175-150 (dell’Emmele e del
Vajo Stretto) per proseguire invece verso sud lungo il ramo principale del Sentiero d’Arroccamento (n° 149) Superate alcune gallerie e scesi un paio di tornanti si arriva al Passo degli Onàri dove, volgendo a destra (ovest), si imbocca la diramazione occidentale del Sentiero d’Arroccamento (n° 176) lungo la quale, dopo essere ripassati dall’attaco, si torna a Malga Boffetal per la via già fatta all’andata (ore 0.30 dalla cima al Passo degli Onari ed ore 0.30 dal Passo degli Onari alla Malga Boffetal).

Relazione

Salire la placca di ottima roccia con andamento da destra verso sinistra (1 cordino, 2 fix) uscire su rocce più facili fino ad un terrazzino con mughi. Sosta su mughi. (S1, 30 metri, dal V-, poi IV e quindi facile).
Ora con facile traversata (tracce) ci si porta sotto un evidente spigolo posto più a destra,
contraddistinto da una fettuccia rossa in clessidra poco più in alto (S2, 20 metri, facile).
Si sale lungo lo spigolo (clessidra con fettuccia) per poi traversare in obliquo verso sinistra sotto uno spigolo strapiombante (V-, 2 fix), che si supera e dal quale si esce verso destra su rocce più facili per proseguire poi verticalmente fino alla sosta su 2 servita da 2 fix cordone. (S3, 30 metri, dal III al V-, poi III-).
Superare il soprastante muretto (IV+, fix), proseguire per facili rocce fin sotto un pulpito con mughi; aggirarlo a destra (fix) e successivamente rimontarlo fin sotto lo spigolo sud andando a sostare serviti da un cordone in una grossa clessidra (S4, 25 metri, inizialmente IV+ poi II/III). Dalla sosta ci si alza verticalmente superando un primo passo strapiombante, poi si obliqua verso destra fino a raggiungere il filo dello spigolo che si segue preferibilmente tenendosi alla sua destra (3 fix, V-) fin sotto un terrazzino erboso per superare il quale si deve affrontare un tratto un po’ insidioso per l’erba e quindi (fix) dopo un diedrino, si torna sul filo dello spigolo dove si sosta serviti da due fix  (S5, 35 metri, V, poi IV+ e IV, 4 fix, 1 chiodo). Il soprastante strapiombo si supera sfruttando una fessura (IV, clessidra con cordone) e quindi per rocce nettamente più facili (II) si segue il filo di cresta del pilastro che, con andamento verso destra , da ultimo conduce alla sommità dello stesso dove si sosta serviti da due chiodi (S6, 50 metri, IV, poi II e III).
Si prosegue ora sino in vetta lungo la via “Soldà” e, pertanto, si effettua una doppia da 20 metri che conduce ad una forcelletta (chiodo di sosta) e da questa si scala la sovrastante parete situata a sinistra del filo di cresta e per un diedro svasato (3 chiodi, III+) si raggiunge una terrazza dove si sosta su due chiodi (S7, 30 metri, III+).
Per rocce più facili ma anche più detritiche, seguendo un solco detritico e poi una costola rocciosa si arriva ai grandi massi presso la cima del Cornetto dove si sosta utilizzando un robusto ancoraggio su
chiodi (40 metri II).

Variante per la parete est del pilastro
Dalla S4 si traversa a destra oltrepassando in lieve discesa lo spigolo sud (2 fix), poi si sale per una zona con rocce e mughi fino a portarsi nel mezzo della parete est sotto un’evidente camino dove si sosta serviti da una clessidra con cordone. (S5 – 30 metri IV poi II e facile). Salire il sovrastante camino (4 fix) fino ad arrivare ad uno stretto terrazzino con mughi dove si sosta serviti da due fix con cordone. (S6, 20metri, IV+ poi IV). Dalla sosta si prosegue lungo la soprastante fessura per una decina di metri (2 fix, IV+) per poi uscire a sinistra (fix) e continuare per rocce più facili (II e III) fino alla
cima del pilastro (S7, 50 metri, inizialmente IV e IV+ poi II e III).

Cornetto

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