Sogni, incubi e quella cosa inutile

di Enrico Mosetti
Ci sembrava quella notte dovesse durare per sempre.
Usciamo di casa nel gelo di Sella raccontandoci i rispettivi sogni e incubi di una serata, forse pure quella, conclusasi con diverse bottiglie vuote a rinfoltire la collezione sul terrazzo.
Sogni ma sopratutto incubi. L’incubo di un bambino giallo in una casa maledetta.
Nel giro di pochi minuti lasciamo il furgone sulla sterrata gelata e ci inoltriamo nel sottobosco alla ricerca, circondati da un mondo scuro  e luccicante cristalli di luce, di quel canalone che dovrebbe dare accesso alla nostra parete.

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Roda di Vael una prima invernale: quasi per caso sugli appigli di Renato.

Una prima invernale nata dall’entusiasmo e dall’incessabile ricerca di avventura di due amici, che nelle righe a seguire, ripercorrono le poche ore di luce che l’inverno concede, usate per salire la via di Renato Casarotto alla Roda di Vael il 23 gennaio 2016.

di Jacopo Biserni e Paolo Tiezzi Scuola Pietramora (Ravenna)

“Facciamo un’invernale? Dai, per fare un pò di esperienza in quelle condizioni!” Qualche amico risponde:

“ma no, se ci sono le condizioni piuttosto vado a fare cascate o qualche via di misto.” Io non demordo, ho proprio voglia di rimanere a contatto con la roccia… Tempo fa, cercando la relazione di un’altra via, mi sono imbattuto nel sito oltrelavetta dove a volte attingo informazioni. Guardando tra le relazioni delle ascensioni nel gruppo del Catinaccio, l’attenzione mi cade sul nome del grande alpinista vicentino (Renato Casarotto Ndr) .

Via Casarotto alla Roda de Vael.

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Roda di Vael con il tracciato della via Casarotto e var.  – foto archivio Biserni

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