di Saverio D’Eredità
1 – White Out
White-out. È una parola strana, praticamente intraducibile. White-out. Non lo capisci finchè non ci sei dentro, e allora quello smarrimento bianco ti prende la testa e lo stomaco. Ti fa girare come un ottovolante anche se non muovi un passo. Cancella i tuoi riferimenti, le tue certezze. Rende ogni passo un azzardo, ogni minuto un’infinità, ogni pensiero un’angoscia.
Credo che un po’tutti gli amanti dell’alpinismo abbiamo nel proprio retroterra letterario una dose di libri delle grandi esplorazioni: le avventure dei pionieri, uomini di un’epoca smarrita alla ricerca del “blank on the map”, figli dell’epoca vittoriana e dell’estetismo. Nessuno può essere rimasto insensibile ai racconti pieni di suspence di uno Shackleton e chiunque non può che provare solidarietà per la tragica figura di Scott.
In quelle letture masticavo per la prima volta la parola “white-out” senza capirne bene il significato. E senza sospettare che ci sarebbero voluti almeno 10 anni prima di poterla tradurre sulla mia pelle. Continua a leggere